Finiti i giorni dei Tarnation, durati non molto nella seconda metà dei ’90, Paula Frazer ha faticato a ritagliarsi uno spazio a suo nome tra le “giovani” cantautrici americane. Sempre che quella fosse tra le sue aspirazioni. A sentirla cantare, canzone dopo canzone, l’impressione è che lo faccia davvero soltanto per sé, per liberarsi delle tristezze e magari afferrare un barlume di serenità. Sembra nata per cantare, non per essere una star, e la differenza sta tutta lì. Si dice spesso alt.country, al suo riguardo, ma più propriamente è un western accorato e crepuscolare quello che le scivola tra le dita, immalinconito dalle pene d’amore e da un Dio ingeneroso. La sua musica non sarà forse cambiata di una nota, in tutti questi anni, ma noi continuiamo ad adorarla, a guardarla con ammirazione e insomma a volerla sposare: perché non è mai banale, anche quando si concede la retorica di un consiglio come “làsciati indietro le cose tristi”. È candida e autentica, e faremmo qualsiasi cosa, per Paula. A cominciare dal consigliare, noi a voi, di ascoltare questo disco, pieno di sonagli e di organi e di trombe, e tutti gli altri che contengono la sua voce, la sua grazia, la sua forza d’animo.
Gianluca Testani
dal Mucchio Selvaggio http://www.ilmucchio.it/default.php?sect=13&art=31
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4 commenti:
presidente non ti preoccupare...
hai visto che il blog è ancora vivo??
si...però lasciate qualche messaggio...per favore
era morto?
fantastica Paula...una voce stupenda
belli anche i teneri fratelli di simon e garfunkel
davvero un'altra bella serata
grazie ancora Joe's
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