mercoledì, febbraio 01, 2006

Burundi:la settimana di vita sociale!

29/12 Da due giorni i miei mi telefonano verso sera ed io rispondo loro che sono fuori a cena. Sembra che questa sia stata proclamata la settimana di vita sociale. Stasera siamo a cena dal console, amico di vecchia data del GVC in Burundi. Ci accoglie nella sua splendida villa con piscina offrendoci un’ottima pizza cotta nel forno a legna e farcita di mozzarella appositamente fatta giungere dall’Italia. Concludiamo questo lauto banchetto con un vero gelato e, come avrei potuto rifiutare, un buon grappino.

30/12 Non sempre si respira un buon clima con i ragazzi della logistica, ed in effetti alcuni vengono spesso ripresi per il modo in cui lavorano. Certo per creare un atmosfera distesa e conoscersi meglio cosa c’è di più adatto di una partita di calcio?! Con un’oretta di ritardo, che comincia a diventare tipica, andiamo tutti in spiaggia e finalmente liberi dai rapporti d’ufficio ci sfidiamo in squadre miste. Sarebbe bello organizzare qualche sfida, ma credo avremo bisogno tutti di più allenamento.

31/12 che figura ragazzi! Stamattina Angela, come ogni sabato, ha ricevuto in casa una sua amica massaggiatrice. Ho allora colto l’occasione per farmi passare i postumi della partita di calcio di ieri. Mentre mi sottoponevo anch’io ai massaggi Angela è uscita per andare al mercato. Dopo circa un’ora mi rialzo estremamente rilassato e sciolto, nello stesso istante entra in casa una delegazione della cooperazione belga che aveva appuntamento con Angela. Ovviamente mi rivesto, esco in salotto e li faccio accomodare. Nel frattempo esce dalla mia stanza la massaggiatrice, situazione già ambigua agli occhi dei miei ospiti. Non rendendomi conto della duplice lettura maliziosa che qualcuno potrebbe dare di questo momento, ho naturalmente pagato S. per la nostra ora di massaggi, aumentando senza dubbio l’imbarazzante interpretazione dei presenti. Chissà cosa avranno pensato!

Niente cenone di fine anno, ma ho passato un’ottima serata. Ho ricevuto da Francesca un braccialetto di pelo d’elefante (che senso, ma esteticamente gradevole). Siamo passati da Antonio per fare gli auguri di buon anno alla sua nuova gentilissima e variopinta famiglia e poi alla festa di MSF. Sono stato felice di ricevere una telefonata dal Morbi che credevo perso in un angolo d’Australia: di certo lui che ha sempre amato i climi caldi stasera invidierà questa temperatura da ferragosto. La festa comincia verso le 21.30 e molti se ne vanno prima della mezzanotte. Infatti a quell’ora scatta il coprifuoco e non è il caso di cominciare il nuovo anno dentro una prigione. Inoltre in mancanza di fuochi d’artificio non si esita a sparare qualche colpo di fucile e non mi sembra il caso di trovarmi in strada in quel momento. Cosi decido di passare la notte sul divano nella veranda. Gli invitati sono quasi tutti espatriati di Ong europee o americane. Si parla un po’ di lavoro per rompere il ghiaccio. Conoscevo solo alcune persone ma non è stato difficile scambiare due chiacchiere con C., olandese che lavora in un ospedale all’interno del paese, J., dalle isole Canarie che ha lavorato con Emergency, S., italiana che lavora per l’Onu e mi confida che ritornerà dopo la mezzanotte, tanto ha la macchina blindata, T., e alcuni altri il cui nome si è confuso con un bicchiere di vino. E poi abbiamo ballato, per fortuna con una piccola parentesi rock. Buon Anno!

1 commento:

Anonimo ha detto...

carino il braccialetto d'elefante
chissà che fa che fine ha fatto il resto dell'elefante