mercoledì, aprile 11, 2007

Una Universidad sin zapatos

Non capita tutti i giorni di visitare una scuola universitaria come quella che vi sto per raccontare e di chiaccherare con una persona cosi’ originale come il Dott. Raimondo direttore di questo centro che si chiama CIDECI, appena fuori dalla citta’ di S.Cristobal.

Raimondo ci riceve nel suo Studio dove la musica classica per tutto l’arco del termpo del nostro incontro ci accompagna cadenzando quasi i suoi racconti … ha fatto il sessantotto ci dice, lo ha fatto con le idee piu estreme e con i sogni piu’ rivoluzionari, prima in Germania negli anni universitari poi in Italia nel periodo piu' tormentato della nostra storia politica, infine in Chiapas dove pronto a entrare nella guerrilla e a non credere piu’ a nulla incontra Don Samuel Ruiz, figura di riferimento che lo induce a portare avanti il suo progetto, ovvero quello di fondare una Scuola autonoma indígena.
Quello che nasce e’ molto di piu’, lui oggi ci illustra cio’ che definisce un Sistema Indigeno - Interculturale di Educazione Non formale, costituito da numerosi centri di studio e di formazione che si sono susseguiti nel tempo a partire dalla nascita della prima scuola laboratorio nell’anno 1989 fino allo svilupparsi di tutti gli altri settori (Universita’ della Terra, il Centro di Documentazione e di Studi interculturali, Il Centro di Studi sulla Interscienza ecc). Proprio qui inoltre si sono svolti gli incontri intergalattici zapatisti e convegni sul tema che hanno visto la presenza di tutta la comandancia.
Da queste parole ci si immagina forse un mondo formato da ambienti dotti e accademici, realta’ sofisticate e lontane dalla portata di cittadini e cittadine che vivono ancora pesantemente il dilagante problema dell’analfabetismo e dei bassi livelli di istruzione.
Ma non si tratta di questo…

Questa scuola delimitata e protetta da filo spinato, libera e indipendente dal governo e’ formata da indigeni e da questi frequentata. Costituita da diverse officine e laboratori ancora oggi in espansione e alcuni in costruzione, qui si apprende e si scambia cio’ che e’ il sapere indigeno, si costruiscono le abilita’ di chi vuole essere domani un buon carpentire, falegname, muratore, sarto, artigiano, tagliatore di pelli e contadino.
Tutto avviene in un clima armonioso e rispettoso, in ambienti spaziosi, puliti pieni di colore dove regna sempre la musica classica.

La vera rivoluzione che si porta avanti nel quotidiano sembra essere quella di vivere il sapere in una unica dimensione dove tutti apprendono senza distinzioni di sorta cio’ che e’ fondamentale per produrre non solo quello che serve al singolo ma all’intera comunita’..

Ci accompagna nei diversi settori un insegnante di agro-ecologia che ha progettato e disegnato il suo ufficio, le serre e tanto altro.. Alla fine del percorso dopo averci spiegato ogni varieta’ di piante e di ortaggi ci confida che di una sola cosa e’ dispiaciuto a volte.. la difficolta’ di documentare tutto il suo lavoro poiche’ sta imparando a scrivere…

Non importa gli diciamo, quello che vediamo e’ sufficiente per i nostri “occhi istruiti” ….a volte l’istruzione non basta gli rispondiamo…

Hasta Siempre!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

questi racconti sono belli e non solo nella forma impeccabile, ma soprattutto perchè colpiscono nel segno.
mi sto chiedendo una cosa, che credo si chiedano in tanti e vorrei mi rispondeste: come fate a trovare questi luoghi, ad entrarvi, ad incotnrare, farvi ricevere e conoscere queste persone? l'ingresso è libero a qualunque "turista" oppure vi presentate in un modo particolare? girate con un itinerario premeditato oppure vi lasciate guidare dalle circostanze?
Spero non sia una domanda stupida, ammesso che ne esistano di domande stupide. Sono molto curiosa perchè mi affascina molto la possibilità di fare u viaggio come quello che state illustrando passo dopo passo...è intenso e carico di esperienze.

Anonimo ha detto...

ciao
questo viaggio e' stato una sorpresa anche per noi, inizialmente avevamo qualche contatto e dovevamo fare alcune "consegne". Poi gli incontri, la nostra curiosita' ed la voglia di conoscere questa realta' ci ha aperto strade inaspettate.
Direi che a volte basta la voglia di conoscere e la fortuna di incontrare persone cosi' disponibili.

Hasta siempre