venerdì, aprile 13, 2007

La consegna, Desmi e Belisario

Stiamo per chiudere il cerchio di questo viaggio… e lo faremo parlandovi di un ragazzo che si chiama Belisario e di una ONG Desmi, organizzazione fra le piu’ attive nelle comunita’ indigene zapatiste.
Inutile sottolineare che a loro vanno i nostri piu' sinceri ringraziamenti poiche’grazie al loro lavoro e alla disponibilita’ dimostrata, e’ stato possibile essere voci narranti di un piccolo pezzetto di questa terra per noi da ora cosi’ speciale: il Chiapas.


Ci troviamo nella sede di Desmi ONG che e’ da diversi anni impegnata a realizzare dei progetti nelle diverse comunità’ indigene, cercando di affrontare le esigenze e le necessita’ principali delle popolazioni che ogni giorno si trovano a difendere il proprio pezzetto di terra.
Lo fanno attraverso dei progetti volti a aiutare le giunte che le presiedono per risolvere problemi legati alle risorse: come l’uso di servizi per l’acqua o nel fornigli piccoli fondi per l’acquisto di stufe a legna per esempio, ma non solo incentivando nel contempo l’autorganizzazione delle stesse, promuovendone le loro produzioni sia artigianali che di sussistenza.
Desmi non impone nessun tipo di progetto il suo ruolo e’ quello di accompagnare una proposta fino alla fase di approvazione della Giunta di Buon Governo.
La sua presenza rappresenta ad oggi una ricchezza insostituibile nel percorso di crescita delle comunita´zapatiste.


Belisario ha trentadue anni e’ padre di sei figli e vive nella comunita’ del El Calvario nella parte piu’ a Norte del paese.
Si trova a S.Cristóbal in qualita’ di rappresentante per sbrigare pratiche importanti legate alla commercializzazione del caffe’ prodotto nella sua zona e per riceverci nella sede di Desmi, poiche’ c’e una consegna di materiali che lo attende…

Si tratta delle quaranta divise da basket per bambini che da giorni stiamo trasportando nel nostro Trolley, insieme ai pesanti zainoni.

Questo e’ il nostro piccolo dovere qui… fare una consegna a nome di Jambo (Associazione di Commercio Equo e Solidale) come dono per tutti i bambini che frequentano le scuole delle zone zapatiste autogestite, in modo particolare per la recente scuola dedicata a Alessandro, nata grazie a un progetto che oggi sta proseguendo nel suo cammino…

Apriamo l’ingombrante bagaglio in una stanza esterna alla sede, sotto una pioggia insistente e vediamo il suo volto sbigottito illuminarsi una volta dispiegate le divise…

Probabilmente Belisario non si immaginava di trovarsi davanti a delle divise professionali, numerate, dai colori sgargianti con il símbolo dedicato ai bambini/e indigeni.

Il suo stupore ci fa sorridere cosi’ come la sua indecisione nel sceglierne una parte per gli studenti della sua comunita’. Notiamo che continua a toccarle e a spostarle su questa grande tavola.. ..e a cambiare le combinazioni di colori…

Infatti, essendo tante le camisetas donate, si decide di dividerle equamente per piu’ comunita’ dove numerosi sono i bambini che si ritrovano su questi campi da basket immersi nella selva.

La sua gratitudine e’ tanta e la leggiamo nei suoi scuri occhi neri… i bambini ne saranno felici ci spiega e il gioco per loro fondamentale da domani avra’ i colori delle divise di tutti gli amici di Fidenza che da oggi sono piu’ vicini....

Intanto per loro iniziano gli allenamenti poiche’ si prevede di fare presto quella che viene scherzosamente definita la “partida del siglo” e siccome noi le sfide amiamo prenderle seriamente gli rispondiamo che a casa formeremo una squadra all’altezza della situazione!!
Quindi preparatevi ragazzi e ragazze…il popolo zapatista ci aspetta!!!
Hasta siempre!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... e siete riusciti perfino a farmi commuovere e non solo perchè sono una romaticona, ma perchè mi sono immaginata il viso di questa persona che osserva silenzionsa le divise per i "suoi" ragazzini...
coloro che violano i diritti delle persone, le umiliano, lasciano che il razzismo abbia la meglio nella loro vita, sfruttano e usano altri esseri umani.. beh.. dovrebbero essere costretti a guardare negli occhi questa gente, ad ossevarli con attenzione, ad annusare l'atmosfera di questi luoghi ed a conoscere queste storie. non si torna indenni da simili viaggi, diceva il mio caro Pennac e credo anche la vostra esperienza confermi la veridicità di questa affermazione. buon ritorno.

Anonimo ha detto...

si davvero rigà...mi ci è scappata la lacrimuccia
ancora bravi
adesso aspettiamo tutti di sentire i vostri racconti dal vivo!!