martedì, aprile 03, 2007

A Amatenango

Amatenango e’ un piccolo paesino a Sud di S.Cristóbal, lo si raggiunge percorrendo una delle strade piu importanti che attraversano lo stato del Chiapas verso il Sudamérica, la panamericana.
Vi arriviamo tutto sommato velocemente con uno di quei furgoncini trasformati in Taxi collettivi che ti caricano ai bordi di una strada o di una stazione di sosta o di servizio.
Su questi mezzi il saliscendi di passeggeri e’ continuo. Donne con cesti di vimini, bambini, contadini con gli arnesi da lavoro e sacchi di iuta, studenti che fanno ritorno dalla citta’ ai paesi periferici.
La nostra destinazione in questo piccolo centro agricolo, noto anche per il suo artigianato e’ la Chiesa, che spicca imponente e colorata come tutte le chiese di S.Cristóbal con tante bandierine svolazzanti, preparate per il periodo pasquale.

Il nostro appuntamento e’ con Padre Don Carlo, missionario che presta servizio nelle comunita’ di Teopisca e di Amatenango.
Il nostro arrivo coincide pero’ casualmente con il giorno di formazione e di incontro che la parrocchia dedica alla lettura dei vangeli e al tema di difesa dei diritti umani, la lezione e’ condotta da Hermana Paty.
L’incontro con il lavoro svolto da Paty si rivela per noi molto importante. Tutti i partecipanti all’incirca una quarantina sono gli animatori (promotores de educación) delle diverse comunita’ indigene che periódicamente si incontrarno per lavorare sui temi e i problemi che li riguardano, per parlare confrontarsi e apprendere.
Tutto questo avviene in un modo e in un clima molto particolare, a partire dalla lettura delle sacre scritture si commentano i fatti di vita quotidiana e le questioni delle comunita’ piu urgenti, si parla di difesa del diritto delle donne, di liberta’, autonomia e giustizia, della necessita’ di lottare per affermare la propria esistenza di persone libere di pensare.
Un linguaggio che noi stentiamo a collegare a quello utilizzato nelle realta’ ecclesiastiche al quale siamo abituati, ma che qui e’ un dato di fatto, un pilastro consolidato.

Mangiamo riso e pollo con tortillias nella pausa pranzo e incontriamo i loro sguardi incuriositi mentre padre Carlo ci racconta tutto il loro percorso...
il percorso di chi fa ore di viaggio a piedi e in pulman e ha ancora le scarpe impolverate, per raggiungere questo luogo dove parlare di dignita’ e giustizia non e piu’ retorico..

Hasta Siempre

4 commenti:

Anonimo ha detto...

quanti colori!!!!!!

Anonimo ha detto...

che bello essere in viaggio con voi

fausto ha detto...

ciao viaggiatori,
che bello essere lì e anche quì!
i racconti sono belli e le foto anche.... viene voglia di partire domani!!
andate avanti così, trasmettete più emozioni che potete, ci contiamo.
hasta luego

Anonimo ha detto...

bellooo!