lunedì, aprile 30, 2007

Pablo Ciallella


stasera al Joe's uno degli ultimi appuntamenti con la musica dal vivo con uno stranissimo cantautore, poeta, viaggiatore, menestrello PABLO CIALLELLA

"giovane cantautore italo-argentino nato alla periferia di Buenos Aires da papà italiano e mamma argentina. Ciallella suona la chitarra ed è autore dei testi dei suoi brani, un vasto repertorio che unisce la musica popolare sudamericana alla melodia delle canzoni italiane più tradizionali e popolari assimilate dal suo arrivo in Italia nel 1987. Fantasioso e creativo, Pablo da bambino intratteneva con giochi di prestigio, inventava giochi da tavolo, abbozzava fumetti e disegnava i goal dei campionati, ma la chitarra è sempre stata la grande passione e la vera compagna di vita. Crescendo si appassiona alla musica al punto da suonare in tre gruppi contemporaneamente. Nel 1997 si trasferisce a Milano dove inizia un lungo percorso di sperimentazione e di ricerca artistica che lo porta all'incontro con Mara Maionchi e Alberto Salerno, suoi attuali produttori, e alla realizzazione del primo progetto discografico."

Il suo singolo "Dura la vita a Milano città" è stata un tormentone radiofonico qualche mese fa...
non vi resta che venirvelo a sentire live da noi

giovedì, aprile 19, 2007

25 APRILE 2007 - aldo dice 26x1



Eccoci qua. allora se siete pronti a festeggiare il 25 APRILE scendete in piazza con noi.
dalle ore 16.00 con i fantastici DEBAUCHERY e le bancarelle del nostro "mercatino resistente".
Dalle 21.00 in poi comincia il megaconcerto con Giorgio Canali e il suo Rock d'autore e il grandissimo, psichedelico
fuorissimo "Beck de noattri":

BUGOOOOO

Fischia ancora il vento?



Anche quest'anno celebriamo in grande stile l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Ebbene si. La retorica sulla Resistenza in questi ultimi tempi ha perso sempre più valore. Si è passati dall'indifferenza, alla vergogna, alla paura di proclamare i principi che ci hanno fatto diventare un paese democratico. I salotti televisivi si riempiono di pseudostorici che fanno revisionismo e il mondo della politica non si sente per niente offeso. Se cercate su google la parola "partigiani" tra le prime 5 immagini troverete una foto con la scritta INFAMI.
Noi la pensiamo diversamente. Arci Joe's, Arci taun, ANPI e Comune di Fidenza organizzano una serie di eventi per ricordare l'importanza dell'antifascismo.

http://www.comune.fidenza.pr.it/comune/

http://eventi.parma.it/

SABATO 21 ospitiamo il cantautore ALESSIO LEGA e i MOKACYCLOPE per una serata combat-folk

DOMENICA 22 ci troviamo tutti al JOE'S per l'aperitivo partigiano, mangeremo polenta e berremo vino e canteremo e balleremo... e ci sono pure le bancarelle...una vera festa in stile Joe's

venerdì, aprile 13, 2007

La consegna, Desmi e Belisario

Stiamo per chiudere il cerchio di questo viaggio… e lo faremo parlandovi di un ragazzo che si chiama Belisario e di una ONG Desmi, organizzazione fra le piu’ attive nelle comunita’ indigene zapatiste.
Inutile sottolineare che a loro vanno i nostri piu' sinceri ringraziamenti poiche’grazie al loro lavoro e alla disponibilita’ dimostrata, e’ stato possibile essere voci narranti di un piccolo pezzetto di questa terra per noi da ora cosi’ speciale: il Chiapas.


Ci troviamo nella sede di Desmi ONG che e’ da diversi anni impegnata a realizzare dei progetti nelle diverse comunità’ indigene, cercando di affrontare le esigenze e le necessita’ principali delle popolazioni che ogni giorno si trovano a difendere il proprio pezzetto di terra.
Lo fanno attraverso dei progetti volti a aiutare le giunte che le presiedono per risolvere problemi legati alle risorse: come l’uso di servizi per l’acqua o nel fornigli piccoli fondi per l’acquisto di stufe a legna per esempio, ma non solo incentivando nel contempo l’autorganizzazione delle stesse, promuovendone le loro produzioni sia artigianali che di sussistenza.
Desmi non impone nessun tipo di progetto il suo ruolo e’ quello di accompagnare una proposta fino alla fase di approvazione della Giunta di Buon Governo.
La sua presenza rappresenta ad oggi una ricchezza insostituibile nel percorso di crescita delle comunita´zapatiste.


Belisario ha trentadue anni e’ padre di sei figli e vive nella comunita’ del El Calvario nella parte piu’ a Norte del paese.
Si trova a S.Cristóbal in qualita’ di rappresentante per sbrigare pratiche importanti legate alla commercializzazione del caffe’ prodotto nella sua zona e per riceverci nella sede di Desmi, poiche’ c’e una consegna di materiali che lo attende…

Si tratta delle quaranta divise da basket per bambini che da giorni stiamo trasportando nel nostro Trolley, insieme ai pesanti zainoni.

Questo e’ il nostro piccolo dovere qui… fare una consegna a nome di Jambo (Associazione di Commercio Equo e Solidale) come dono per tutti i bambini che frequentano le scuole delle zone zapatiste autogestite, in modo particolare per la recente scuola dedicata a Alessandro, nata grazie a un progetto che oggi sta proseguendo nel suo cammino…

Apriamo l’ingombrante bagaglio in una stanza esterna alla sede, sotto una pioggia insistente e vediamo il suo volto sbigottito illuminarsi una volta dispiegate le divise…

Probabilmente Belisario non si immaginava di trovarsi davanti a delle divise professionali, numerate, dai colori sgargianti con il símbolo dedicato ai bambini/e indigeni.

Il suo stupore ci fa sorridere cosi’ come la sua indecisione nel sceglierne una parte per gli studenti della sua comunita’. Notiamo che continua a toccarle e a spostarle su questa grande tavola.. ..e a cambiare le combinazioni di colori…

Infatti, essendo tante le camisetas donate, si decide di dividerle equamente per piu’ comunita’ dove numerosi sono i bambini che si ritrovano su questi campi da basket immersi nella selva.

La sua gratitudine e’ tanta e la leggiamo nei suoi scuri occhi neri… i bambini ne saranno felici ci spiega e il gioco per loro fondamentale da domani avra’ i colori delle divise di tutti gli amici di Fidenza che da oggi sono piu’ vicini....

Intanto per loro iniziano gli allenamenti poiche’ si prevede di fare presto quella che viene scherzosamente definita la “partida del siglo” e siccome noi le sfide amiamo prenderle seriamente gli rispondiamo che a casa formeremo una squadra all’altezza della situazione!!
Quindi preparatevi ragazzi e ragazze…il popolo zapatista ci aspetta!!!
Hasta siempre!!!

giovedì, aprile 12, 2007

El gato gordo

Entri al Gato gordo e pensi che questo e’ il locale dove vorresti sempre passare le notti.
In questo posto puoi sentire qualsiasi tipo di jam-session, mix di ritmi che fuori da queste mura forse non potrebbero fondersi. Ma qui c’e’ la passione dei musicisti e della gente che entra e resta incantata, canta e balla.
Musicisti da tutte le parti del mondo entrano con ogni tipo di strumento e dopo aver mangiato si danno il cambio su questo palco che guarda il cortile dove sui muri ci trovi attaccati posters di ogni tipo da Milo Manara, a Che Gevara, Frida Kalo, Schiele, e Marcos.
La notte passa tra una margaritas e una cerveza, una cerveza e una margaritas e ogni tanto qualche tacos, discorsi in tutte le lingue si fondono in una sola universale, qualche ubriaco cerca di cantare, ma sopprattutto senti di far parte di quel mondo di sognatori che non riescono mai ad andare a dormire…..

Hasta siempre!!!!

mercoledì, aprile 11, 2007

Una Universidad sin zapatos

Non capita tutti i giorni di visitare una scuola universitaria come quella che vi sto per raccontare e di chiaccherare con una persona cosi’ originale come il Dott. Raimondo direttore di questo centro che si chiama CIDECI, appena fuori dalla citta’ di S.Cristobal.

Raimondo ci riceve nel suo Studio dove la musica classica per tutto l’arco del termpo del nostro incontro ci accompagna cadenzando quasi i suoi racconti … ha fatto il sessantotto ci dice, lo ha fatto con le idee piu estreme e con i sogni piu’ rivoluzionari, prima in Germania negli anni universitari poi in Italia nel periodo piu' tormentato della nostra storia politica, infine in Chiapas dove pronto a entrare nella guerrilla e a non credere piu’ a nulla incontra Don Samuel Ruiz, figura di riferimento che lo induce a portare avanti il suo progetto, ovvero quello di fondare una Scuola autonoma indígena.
Quello che nasce e’ molto di piu’, lui oggi ci illustra cio’ che definisce un Sistema Indigeno - Interculturale di Educazione Non formale, costituito da numerosi centri di studio e di formazione che si sono susseguiti nel tempo a partire dalla nascita della prima scuola laboratorio nell’anno 1989 fino allo svilupparsi di tutti gli altri settori (Universita’ della Terra, il Centro di Documentazione e di Studi interculturali, Il Centro di Studi sulla Interscienza ecc). Proprio qui inoltre si sono svolti gli incontri intergalattici zapatisti e convegni sul tema che hanno visto la presenza di tutta la comandancia.
Da queste parole ci si immagina forse un mondo formato da ambienti dotti e accademici, realta’ sofisticate e lontane dalla portata di cittadini e cittadine che vivono ancora pesantemente il dilagante problema dell’analfabetismo e dei bassi livelli di istruzione.
Ma non si tratta di questo…

Questa scuola delimitata e protetta da filo spinato, libera e indipendente dal governo e’ formata da indigeni e da questi frequentata. Costituita da diverse officine e laboratori ancora oggi in espansione e alcuni in costruzione, qui si apprende e si scambia cio’ che e’ il sapere indigeno, si costruiscono le abilita’ di chi vuole essere domani un buon carpentire, falegname, muratore, sarto, artigiano, tagliatore di pelli e contadino.
Tutto avviene in un clima armonioso e rispettoso, in ambienti spaziosi, puliti pieni di colore dove regna sempre la musica classica.

La vera rivoluzione che si porta avanti nel quotidiano sembra essere quella di vivere il sapere in una unica dimensione dove tutti apprendono senza distinzioni di sorta cio’ che e’ fondamentale per produrre non solo quello che serve al singolo ma all’intera comunita’..

Ci accompagna nei diversi settori un insegnante di agro-ecologia che ha progettato e disegnato il suo ufficio, le serre e tanto altro.. Alla fine del percorso dopo averci spiegato ogni varieta’ di piante e di ortaggi ci confida che di una sola cosa e’ dispiaciuto a volte.. la difficolta’ di documentare tutto il suo lavoro poiche’ sta imparando a scrivere…

Non importa gli diciamo, quello che vediamo e’ sufficiente per i nostri “occhi istruiti” ….a volte l’istruzione non basta gli rispondiamo…

Hasta Siempre!!

venerdì, aprile 06, 2007

CIEPAC

Sul volantino c’e’ scritto CIEPAC Centro per la Ricerca Economica e Politica, appena entrati ci accoglie un’ attivista e passando per gli uffici ci fa accomodare in una stanza in legno costruita nel giardino dove avvengono tutte le riunioni di questa organizzazione.

Sui muri sono attaccati i volantini di tutte le loro campagne di sensibilizzazione, cartine geografiche del mondo e naturalmente del Chiapas. Una cartina in particolare dello stato chiapaneco mi colpisce, degli spillini con la pallina verde lo ricoprono per intero.
Scopro in seguito che questi indicano basi militari dell’esercito.
Vi posso assicurare che nella mia testa e’ cambiato qualcosa, sono in una associazione che combatte la sua causa per i diritti civili, come tanti di noi, l’unico piccolo particolare e’ che gli "spillini sono armati".


Ma torniamo a CIEPAC, i suoi attivisti definiscono il loro lavoro come quello di una organizzazione civile che accompagna i movimenti sociali in Chiapas, México e del Centroamérica, cercando di costruire un mondo piu’ democratico con giustizia e dignita’ per tutti.
Loro non vogliono imporre un’idea, il lavoro che svolgono e’ quello di informare la popolazione con ricerche, video, campagne pubblicitarie tutte estremamente semplici ed intuitive per arrivare alle diverse comunita’ indigene.


Un’azione incisiva che stanno portando avanti e’ quella contro la Coca Cola.
Il Chiapas uno degli stati piu’ poveri del México e’ quello che registra oggi il piu’ alto consumo di questa bevanda. Non solo, le ricerche hanno evidenziato i danni che fisicamente produce questo uso di refresco ma anche l’invadenza di questa multinazionale che a San Cristóbal ha una fabbrica sulla piu’ grande falda acquifera.
… “Prende l’acqua l’imbottiglia e la rivende”....

Un’altra lotta di CIEPAC e’ quella contro le miniere estrattive di minerali. In questo momento compagnie canadesi hanno ottenuto concessioni dal governo messicano per lo sfruttamento di grandi territori.
L’iniziativa intrapresa e’ quella di informare e diffondere quello che e’ il rischio per le popolazioni locali nel perdere la tutela del loro ambiente naturale. Questa azione ha un respiro piu’ ampio essendo presente anche in Honduras e Guatemala una rete di comunita’ che prendono il nome’ “Les voces del corazón”.

Naturalmente questa organizzazione ha appoggiato la I tappa dell’ Altra Campagna nel 2006 che fu una campagna che ascolto’ le varie esperienze di resistenza.
La II tappa iniziata domenica 25 marzo a San Cristóbal ha visto presente tutta la comandancia con in testa Marcos e ha lanciato i nuovi contenuti per lo sviluppo di questa fase.
Per i militanti del CIEPAC e di tutto il movimento questo momemto segna un passaggio di costruzione molto piu’ difficile, poiche’ ora si definiscono meccanismi ed alleanze per mettere in pratica il progetto zapatista.

La linea politica che ha assunto Filipe Calderon e’ la politica di un governo che sta proseguendo nelle repressione e nel neoliberismo economico. Una guerra a bassa intensita’ e’ quella che si sta svolgendo qui, fatta da gruppi paramilitari.
Da circa un mese si e’ alzato il livello della presenza di questi gruppi civili armati appoggiati molto spesso dal partito del PRI e da altre organizzazioni politiche.
Frequenti sono le azioni di provocazione che utilizzano tagliando i fili della luce nei villaggi oppure infiltrandosi cercando di creare tensioni. Se gli Zapatisti rispondessero a queste provocazioni crerebbero il pretesto ai militari di entrare nelle comunita’.

Dall’altra parte anche CIEPAC come tutte le organizzazioni non governative attive sul fronte sono sottoposte a controlli ed ispezioni non ufficiali delle loro sedi, queste azioni segnalano l’innalzamento del livello di guardia che le forze militare e governative hanno rispetto a questo nuovo capitolo della lotta zapatista.

Hasta siempre!

martedì, aprile 03, 2007

A Amatenango

Amatenango e’ un piccolo paesino a Sud di S.Cristóbal, lo si raggiunge percorrendo una delle strade piu importanti che attraversano lo stato del Chiapas verso il Sudamérica, la panamericana.
Vi arriviamo tutto sommato velocemente con uno di quei furgoncini trasformati in Taxi collettivi che ti caricano ai bordi di una strada o di una stazione di sosta o di servizio.
Su questi mezzi il saliscendi di passeggeri e’ continuo. Donne con cesti di vimini, bambini, contadini con gli arnesi da lavoro e sacchi di iuta, studenti che fanno ritorno dalla citta’ ai paesi periferici.
La nostra destinazione in questo piccolo centro agricolo, noto anche per il suo artigianato e’ la Chiesa, che spicca imponente e colorata come tutte le chiese di S.Cristóbal con tante bandierine svolazzanti, preparate per il periodo pasquale.

Il nostro appuntamento e’ con Padre Don Carlo, missionario che presta servizio nelle comunita’ di Teopisca e di Amatenango.
Il nostro arrivo coincide pero’ casualmente con il giorno di formazione e di incontro che la parrocchia dedica alla lettura dei vangeli e al tema di difesa dei diritti umani, la lezione e’ condotta da Hermana Paty.
L’incontro con il lavoro svolto da Paty si rivela per noi molto importante. Tutti i partecipanti all’incirca una quarantina sono gli animatori (promotores de educación) delle diverse comunita’ indigene che periódicamente si incontrarno per lavorare sui temi e i problemi che li riguardano, per parlare confrontarsi e apprendere.
Tutto questo avviene in un modo e in un clima molto particolare, a partire dalla lettura delle sacre scritture si commentano i fatti di vita quotidiana e le questioni delle comunita’ piu urgenti, si parla di difesa del diritto delle donne, di liberta’, autonomia e giustizia, della necessita’ di lottare per affermare la propria esistenza di persone libere di pensare.
Un linguaggio che noi stentiamo a collegare a quello utilizzato nelle realta’ ecclesiastiche al quale siamo abituati, ma che qui e’ un dato di fatto, un pilastro consolidato.

Mangiamo riso e pollo con tortillias nella pausa pranzo e incontriamo i loro sguardi incuriositi mentre padre Carlo ci racconta tutto il loro percorso...
il percorso di chi fa ore di viaggio a piedi e in pulman e ha ancora le scarpe impolverate, per raggiungere questo luogo dove parlare di dignita’ e giustizia non e piu’ retorico..

Hasta Siempre

domenica, aprile 01, 2007

QUIENES SOMOS



“Oggi siamo piu’ organizzate poiche’ contiamo con le nostre cooperative e abbiamo una coscienza per costruire insieme la nostra autonomia e stiamo sul mercato con un prezzo giusto per il nostro prodotto…”

(Cooperativas de Mujeres Artesanas de los Altos de Chiapas)


Le donne in Chiapas sono di una bellezza speciale, dai fisici minuti nei loro abiti tradizionali, dai lunghi capelli scuri, dallo sguardo fiero e dignitoso.

Ma una “dignita’’ particolare e’ quella che si legge nello sguardo delle mujeres indigene dell’Alto Chiapas, di etnia maya (tzotziles e tzeltales) che hanno avuto il coraggio di valorizzare la loro abilita’ artigiana di tessitrici, costituendo delle cooperative che oggi espongono i loro prodotti nelle comunita’ zapatista di Oventic e nel Centro culturale “Caffe’ Tierra Dentro” di S.Cristobal.
Queste cooperative nate a seguito del sollevamento del EZLN nel 1994 portano diversi nomi ma perseguono uno stesso obiettivo: creare una coscienza comune che valorizzi il prodotto del lavoro delle tessitrici, evitando che il mercato con le sue logiche svaluti questa arte.
Tutt’oggi si appogiano alle comunita’ zapatiste con l’intento di unire e organizzare il proprio lavoro di artigianato per migliorare le condizioni economiche e sociali della vita comunitaria, valorizzando nel contempo questa abilita’ artistica, espressione di una cultura millenaria.

Vendere questi splendidi tessuti dai colori sgargianti cambia di significato quando lo si fa nella prospettiva di favorire non solo la propria condizione ma anche quella delle altre donne che partecipano in ogni fase alla vita della cooperativa, sentendosi finalmente parte attiva, libere di decidere.
Cosi, sembra di vedere nelle loro mani abili mani non solo la voglia di tessere splendidi ricami, ma anche quella di riprendersi uno spazio proprio fatto di una nuova dignita’ di autonomia e di autentica solidarieta’.

In una realta’ dove la donna lavora pesantemente, dove i suoi diritti quasi mai sono riconosciuti e dove spesso accade di vederla vittima di una cultura ancora troppo maschilista direi che conoscerle da speranza…..

Hasta Siempre