lunedì, dicembre 26, 2005

Burundi:parentesi romantica



5/12 stanotte ho fatto tre sogni: nel primo Alienor mi
ha telefonato per davvero, ma siccome dormivo mi ha sussurrato “fai
come fosse un sogno”. Quella dolcezza e comprensione hanno ristorato il
mio sonno e sono tornato a dormire, credendo a quel sogno. Più tardi
invece mi hanno svegliato secchi colpi di pistola, non troppo lontani e
poi ripetuti ancora, ma stamani credetti d’aver sognato pure quelli.
Invece erano reali, come mi racconta il vicino derubato. Nel sogno per
davvero invece, sognai di boulder ed arrampicata, sicuramente
influenzato dal libro che sto leggendo; ma non posso dire altro dal
momento che intendo poi regalarlo in occasione del Natale a qualcuno
che potrebbe leggere queste righe sconclusionate.
Stamattina l’
energia della terra ha vibrato in me, dandomi per un attimo una
sensazione di mal di mare dentro una stanza al primo piano di un basso
edificio.Dopo qualche minuto si è spenta senza danni. Ho scoperto solo
dal web che più lontani dall’epicentro, a Nairobi, ha scatenato molto
più panico tra coloro che lavorano nei piani alti degli uffici.
All’equatore il ricordo di te / mi assale / come temporale. / Sento la tua
pelle / come gocce violente / d’un acquazzone pomeridiano. / Quale
preghiera / a quale Dio / per averti qui accanto adesso? / Una promessa
mancata / ritorna viva e dolorosa / nell’assenza del tuo corpo.



6/12 Come ieri, il desiderio di lei mi svuota ogni pensiero. Mi riempio di ricordi vividi e mixati senza altra logica che quella di un libero
flusso neuronale, senza altre parole da scrivere. La sua telefonata
nella notte è stato un dolce fugace sogno, ma poi il resto della notte
la sua assenza mi ha tenuto sveglio.
Il tempo dei lavori si dilata lasciando spazio ai miei dubbi: spero che presto il progetto possa concretizzarsi. Almeno posso riconoscere che oggi abbiamo fatto un
passo importante, contrattando il medico che lavorerà con noi.
Ieri sera invece ho partecipato ad un matrimonio interessante: Antonio,
cooperante italiano da meno di un anno in missione qui, ha sposato
Manna, una bella ragazza burundese. La cerimonia si è svolta
privatamente al consolato, mentre noi li abbiamo raggiunti per la cena.
Nell’hotel più lussuoso di Bujumbura, che mi ricordava “Hotel Rwanda”,
stava un improbabile tavolata. La cameriera faceva sedere man mano i
pochi invitati rispettivamente a destra dello sposo se bianchi ed a
sinistra della sposa se di colore. Questa divisione cromatica
probabilmente avrà aiutato il fotografo, ma ha costretto gli amici
africani di Antonio a sedersi con i parenti della sposa.

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