venerdì, luglio 21, 2006

Quando la Pace va in vacanza


Mentre molti di noi si godono meritatamente il bellissimo tempo di Luglio la macchina delle guerre non pensa a fermarsi neanche un attimo. Anzi se possibile lavora anche meglio.Di poche settimane fa il triste, tristissimo, annuncio del neonato Governo di Destra-Sinistra di continuare con la discutibilissima missione in Afganistan stanziando la bellezza di 136milioni e mezzo di EURI per rimanere a fianco della NATO per (o contro…non ho capito bene) il terrorismo…mah!? Per non parlare del ritiro degli Italiani dall’Iraq che ormai è roba da barzelletta.

Poi la settimana scorsa ci cade in testa quasi dal nulla questa nuova schifezza di guerra in Libano.
Subito Non avevo capito quanto fosse grave. E’ assurdo ma ci ho pensato veramente solo quando ieri ho sentito la notizia che molti traghetti per turismo delle coste slave sono stati dirottati per missioni umanitarie, questo per farci capire quanta gente sta cercando di fuggire dall’orrore ella guerra. Inoltre c’è un rischio altissimo che si estenda ad altri paesi. La prospettiva è davvero preoccupante.
Caldo o non caldo credo che sia ora di riprendere in mano le nostre bandiere arcobaleno e farci sentire…o no???
E’ difficile capire quale può essere il nostro interlocutore. Ma in un mondo globale anche la richiesta di giustizia e pace deve essere una sola. Dobbiamo prenderci la responsabilità di chi è vittima della guerra e non può manifestare per farla smettere.
Comunichiamo che questo non è il nostro modo di vedere il mondo…che la nostra voce è piccola ma non si abbassa a dire “va bene così”…
restate collegati...non vi preoccupate...stiamo preparando qualcosa

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma per voi cos’è cambiato con l’arrivo delle nostre truppe?
«C’è chi appoggia un’operazione di guerra camuffandola e spacciandola per missione di pace, ma è una vergognosa menzogna voler far credere che le truppe italiane (che hanno partecipato a tutte le operazioni lanciate in Afghanistan) siano qui a fare la guardia ai medici. Noi non lavoriamo grazie ai soldati italiani, né ad altri militari. Anzi la loro presenza è per noi motivo di seria preoccupazione e mette a rischio la sicurezza nostra, dello staff medico e dei pazienti».

Cosa la preoccupa di più?
«Il fatto che dopo 5 anni i nostri soldati siano ancora in Afghanistan per il servilismo della politica italiana al padrone americano. Qui si combatte per tenere in vita il governo Karzai, un governo definito “terrorista” da una deputata afghana. In Italia tutti lo sanno ma non succede niente, e mentre in Afghanistan si tenta di sopravvivere, a Roma si cercano modi per giustificare il rifinanziamento della missione, quando in realtà si dovrebbe impacchettare tutto e abbandonare questa guerra».

Gino Strada

PS: "La nostra politica estera non sarà mai quella di Gino Strada, Potete star sicuri" - Piero Fassino

Anonimo ha detto...

" L'esempio di Rifondazione comunista potrebbe tornare assai utile,
proprio all'IdV: nessuno di noi ha rinunciato ad opporsi alla missione
militare italiana in Afghanistan, nessuno di noi è oggi meno avverso di
ieri a quella guerra (e a tutte le guerre), eppure abbiamo accettato di
votare a favore del decreto di rifinanziamento (pur diverso da quello
che avrebbero voluto la Nato e, magari, la stessa Italia dei Valori).
Possibile che per Di Pietro la lealtà di coalizione valga così poco? "

Rina Gagliardi (Senato-PRC)
Translation :

"Possibile che fregiarsi del titolo di Senatore e pigliarsi un fracasso
di soldi per Di Pietro valga così poco da mettersi a fare il moralista?
Magari uno che crede a quelle poche fetecchie che stanno nel programma?
Noi per star nel sicuro dell'Afghanistan nel programma non abbiamo
voluto scriver niente, e così lo votiamo con leggera coscienza e senso
del dovere. Voti anche la lui la grazia per Previti e non ce rompa li
coglioni!"

Anonimo ha detto...

La pace non porta soldi! Perchè dovrebbero allora voler la pace?
In politica in chi possiamo sperare?


notadisax@splinder.com

Anonimo ha detto...

Grazie Joe's per tenermi informato! Ti scrivo da Katmandu, ho conosciuto un popolo in estinzione, quello tibetano e un popolo in lotta , quello nepalese che grazie anche ai maoisti staa cercando di riottenere il diritto alla vita. Domani comincero' il rientro curioso di conoscere che iniziative avete messo in piedi.

Ciao e a presto!!!!

il JOE'S ha detto...

flo...ma non si fanno così i post...sennò mi fai impazzire il blog...
ti devo fare un corso da webmaster